I prebiotici ad effetto dimagrante

I prebiotici ad effetto dimagrante

Flora intestinale (microbiota) ed obesità

Le cause dell’obesità sono molto varie e recentemente studiosi nord-americani ed europei hanno affermato che uno squilibrio nella flora intestinale potrebbe essere una delle cause dell’obesità. Ma l’assunzione di prebiotici, riequilibrando la flora, potrebbe portare alla diminuzione del peso corporeo.

I prebiotici sono particolari carboidrati solubili contenuti nei cibi vegetali, purtroppo in quantitativi minimi, per cui in caso di maggiori necessità (come per riequilibrare la flora intestinale) occorre usare i cosiddetti integratori di prebiotici o i simbiotici (costituiti da probiotici e prebiotici). I prebiotici riconosciuti sono tre: i fruttooligosaccaridi, transgalatto oligosaccaridi ed il lattulosio. Esistono però anche altre sostanze che, seppur in grado minore, esplicano azioni prebiotiche come alcune fibre solubili e l’amido resistente. La fermentazione che i prebiotici producono nel colon, produce acidi grassi a corta catena (SCFA), utilissimi come nutrienti dell’intestino e la crescita di bifidobatteri prodotti dall’intestino stesso tramite la proliferazione in loco dei bifidobatteri presenti. Si compensa così in un certo periodo di tempo la perdita di bifidobatteri che era all’origine la causa del sovrappeso.

Purtroppo lo squilibrio di alcune specie di batteri rispetto ad altri potrebbe impedirci di usare fisiologicamente tutte le calorie che assumiamo quotidianamente causando l’aumento di massa grassa. Quindi risulta che la flora batterica può condizionare i due aspetti dell’energia: nel primo influenza l’accumulo di energia apportato dai componenti della dieta e nel secondo condiziona il modo in cui l’energia è spesa o immagazzinata determinando la perdita o l’acquisto di peso. In parole povere si ipotizza che si avrà un aumento del peso corporeo quando si ha una diminuzione di bifidobatteri.

Questi effetti sono stati riscontrati non solo negli animali ma anche nelle persone. Infatti, è stato dimostrato che le persone obese presentano più batteri del tipo “firmicutes” mentre presentano meno batteroidi (tra cui i bifidobatteri) fino a 50% rispetto alle persone magre. Ma ciò che risulta ancor più sorprendente è che quando nelle persone obese si ristabilisce l’equilibrio della flora intestinale, queste persone hanno perdita di peso. Si ipotizza anche che lo squilibrio possa essere provocato inizialmente da un consumo eccessivo di cibi ricchi di grassi. È quindi importante combattere sovrappeso ed obesità per impedire che si possano verificare in seguito le patologie legate all’obesità come arteriosclerosi, diabete, sindrome metabolica, ecc…

Per combattere il sovrappeso e l’obesità esistono alcuni punti accertati:

  1. Adottare un sano stile di vita
  2. Nutrirsi con diete ipocaloriche, ipolipidiche e ricche di fibre
  3. I cibi assunti devono esser masticati più volte e il pasto deve esser consumato lentamente
  4. Influenzare e migliorare la flora intestinale
  5. Assumere fibre solubili che producano con la loro fermentazione a livello del colon in modo da influire positivamente sulla produzione di ormoni sia dell’appetito che della sazietà

Il paziente può agire direttamente solo per quel che riguarda il primo ed il terzo punto mentre gli altri devono essere stabiliti dal nutrizionista.
Infatti solo quest’ultimo potrà individuare la dieta ipocalorica adatta ad ogni tipo di paziente: sano, diabetico, ipercolesterolemico, ecc…, determinare il calo calorico da attuare e la dieta più opportuna (iperproteica, ricca in carboidrati, fibra, ecc…).

Il quarto ed il quinto punto sono stati individuati e studiati di recente ed hanno concesso ai pazienti, che adottino anche gli altri tre punti, la possibilità di poter ottenere dei notevoli risultati salutari e durevoli senza l’insorgenza di effetti indesiderati.

Vari studi già nei primi anni del 2000 era stato dimostrato che i fruttooligosaccaridi potevano, migliorando la flora batterica intestinale, agire favorevolmente sia sui peptidi intestinali oressigenici (che stimolano l’appetito ed il senso di fame) come la grelina ma anche su quelli anoressigenici, come il GLP1, che inducono il senso di sazietà. Ulteriori studi hanno confermato ed ampliato tali concetti individuando altri peptidi che determinano il metabolismo dei nutrienti ma esplicano efficace azione contro l’obesità ed il sovrappeso.

Tali azioni erano legate alla composizione della flora batterica; si è notato poi che anche le fibre solubili fermentescibili possono fornire un’azione simile a quella dei fruttooligosaccaridi tramite l’influenza positiva sulla flora batterica, la produzione di bifidobatteri e la formazione di SCFA che portano ad una miglior fornitura di peptidi anoressigenici (sazietà) ed una minor fornitura di peptidi oressigenici (appetito-fame). Inoltre le fibre solubili gel forming potevano con il loro gel influire positivamente sul senso di sazietà di ogni pasto e tra un pasto e l’altro, indipendentemente dalla flora intestinale.

A tal proposito già dal 2007-2008 si era visto che alcune fibre solubili e fermentabili, con particolare riferimento al glucomannano ad alta viscosità, riuscivano ad intervenire positivamente, sia a livello di ormoni dell’appetito che su quelli che agiscono sul senso di sazietà, tramite un ulteriore miglioramento della flora intestinale. Per cui si è accertato che, modificando positivamente la flora intestinale con prebiotici e fibre solubili gelforming e fermentescibili, si poteva combattere più efficacemente l’obesità sempre però con dieta adatta e un sano stile di vita.

Tali scoperte hanno poi accertato che l’obesità (ma anche il diabete) sono caratterizzati da una flora intestinale alterata, ma anche da uno stato infiammatorio e dal danneggiamento della barriera intestinale, anche se i relativi meccanismi delle varie interazioni non sono stati ancora bene chiariti. Sta quindi emergendo prepotentemente l’importanza di usare anche simbiotici per combattere efficacemente l’obesità ed il sovrappeso. In letteratura è stato espresso un nuovo concetto chiamato “Microbesity” che è rivolto a decifrare lo specifico ruolo delle disbiosi e del loro impatto sul metabolismo umano e sul deposito energetico. Infatti i simbiotici agiscono positivamente sui fattori scatenanti il sovrappeso e l’obesità quali la disbiosi, la diminuzione dei bifidobatteri, la resistenza insulinica, lo stoccaggio di energia, il leggero stato infiammatorio dovuto all’eccesso di LPS (Lipopolisaccaridi) e la riduzione degli ormoni della sazietà; per questo possono esser determinanti nel trattamento del sovrappeso e dell’obesità.

Recentemente è stata accertata la possibilità di mantenere la diminuzione del nuovo peso raggiunto senza temere il classico “effetto rebound” dopo la fine del trattamento seguito in base ai suddetti 5 punti. Infatti è noto che la perdita di peso indotta da una dieta è accompagnata dai segnali di fame creati (tramite maggior secrezione di grelina) dalla stessa dieta ipocalorica e si instaura così la ripresa del peso corporeo. Onde spezzare tale circolo vizioso è opportuno immettere perciò nella dieta un fattore, come ad esempio il glucomannano ad alta viscosità, che indipendentemente dalla dieta stessa provveda a diminuire l’apporto di grelina e ad aumentare gli ormoni della sazietà; tali variazioni richiedono però tempi adeguati per riportare alla norma il metabolismo energetico.

Quindi per ridurre il peso corporeo in modo efficace, sicuro e stabile è bene associare alle diete ipocaloriche, un sano stile di vita e i consigli del Vs. medico. Noi possiamo consigliarvi:

  1. Una busta di Probinul 5 sciolta con poca acqua assunta al mattino a stomaco vuoto, per avere azione simbiotica sulla flora intestinale.
  2. Tre capsule di Ecamannan o un misurino di polvere, subito prima dei due pasti principali, con un bel bicchiere di acqua (almeno 150 ml). Tale assunzione agirà diminuendo la secrezione di grelina e aumentando sia il senso di sazietà ad ogni pasto ma anche fra un pasto e l’altro, aumentando gli ormoni della sazietà come GLP1 (Glucagon like peptide1), CKK (Colecistochinina), PYY (Peptide YY) riportando così alla norma il metabolismo energetico..

Proseguite questo trattamento per almeno due mesi. Potrete avvertire i primi sintomi di minor appetito e calo di peso dopo circa due settimane dall’inizio di tale trattamento. A ciclo completato non dovrete nemmeno temere di recuperare entro breve tempo i chili perduti!

Quanto detto vale per tutti i pazienti ma in particolar modo per i giovani. Infatti il sovrappeso da giovani può aumentare il rischio di sviluppare da adulto diabete 2, ipercolesterolemia e dislipidemia.

Quindi eliminare il sovrappeso e ancor più l’obesità vuol dire migliorare il presente e costruirsi un futuro più salutare.

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